Articoli, Possibilità

156. Raffaello e il drago di San Giorgio

Spunti per una resistente difesa, verso il male immediato e il più resistente

Le favole non dicono ai bambini che esistono i draghi, i bambini già lo sanno, le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti

 

 

Sommario: 1 draghi artistici 2 la difesa in generale 3 le difese dei giuristi Carnelutti, Satta e Capograssi  4 Applicazioni 5 la forza anche con emozioni al cinema e responsabilità

 

(agg.to 7 ottobre  2024)

1 draghi artistici A 500 anni dalla morte di Raffaello  nel 2020 si svolgeva  la mostra alle scuderie del Quirinale  link. 

La lotta di San Giorgio  e il drago è una delle opere  di Raffaello. La principessa si vede  sullo sfondo, in alto a destra, e  mostra il dramma. La vittima della violenza  in altre opere sarà meno avvertibile ma comunque presente. Come nella Madonna Sistina o nella Disputa intorno al Santissimo sacramento. La Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, una raccolta di storie dei santi,  tramanda che San Giorgio, un martire cristiano,  abbia affrontato un drago per difendere la principessa (sullo sfondo a destra) che era stata destinata a placare il drago con il suo sacrificio.

L’episodio è presentato da vari artisti tra cui  Carpaccio .

Paolo Uccello evidenzia più degli altri la difesa della principessa

2 le difese

Lo scrittore inglese Chesterton ha colto  con acutezza il significato della  leggende o fiabe che parlano dei draghi: “Le favole non dicono ai bambini che esistono i draghi, i bambini già lo sanno, le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti.” (Gilbert Keith Chesterton, nella sintesi di  un suo discorso).

Vincere il drago simbolo del male implica tuttavia la disponibilità a lottare alle volte con un nemico preciso, altre volte con problemi nella comunicazione. Spesso si pensa che se qualcuno si richiama ai buoni valori di cui anche il cavaliere  è stato portavoce implichi cedevolezza e buonismo. Invece come rileva il massimo dei coach mondiali, Stephen Covey, implica una precisa forma e forza interiore: il carattere.  La fedeltà ai valori implica resistenza al male. Sostenere  questa resistenza significa saper vedere dentro la tempesta anche una presenza che ci viene incontro, può essere quella anche della persona con cui ci dobbiamo relazionare, non sempre gradevole nei nostri confronti. In quei momenti  si può ricordare che spesso l’attacco è una richiesta d’amore, a riguardo  bisogna  saper vedere la realtà, nella trasparenza. Se ci stiamo confrontando con una persona è perché c’è stata una reciproca fiducia che ha dato i suoi frutti. Non si tratta di trattenere i propri sentimenti ma di non lasciarsi sopraffare e dominarli. Poi si può riflettere, dunque  rovesciarli. Allora,  nonostante le curve, possiamo vedere la strada che sta avanti, rara, talvolta unica, fraterna o filiale nelle sue possibilità.

La sorella del grande pensatore Pascal ha detto: “il nostro primo dovere è l’umiltà, ma l’umiltà senza fermezza è debolezza” (Jaqueline Pascal). E bisogna restare fermi contro il nostro desiderio di rivalsa, di giudicare, di allontanare.

“Il fuoco… è il nostro male che arde quando ci avviciniamo a Dio” (F. O’ Connor)

3 I giuristi Carnelutti, Satta e Capograssi

All’isola di San Giorgio  a Venezia Francesco Carnelutti teneva negli anni Cinquanta delle lezioni in cui commentava i grandi temi della vita usando sia la sua fede cristiana sia la  ragione. I vari libri pubblicati nella collana La voce di San Giorgio avevano anche un coraggioso stemma: 

4 Applicazioni:

a)davanti alle malattie molti medici sostengono che per lottare contro il virus uno dei modi migliori è visualizzare e distruggere mentalmente il virus. Se per la pressione mediatica vediamo il virus come un drago ridimensioniamolo con la vera scienza e nell’immaginazione vediamo anche San Giorgio con la sua spada. Importante è anche la tempestività nell’affrontarlo: la leggenda di S.Giorgio insegna che si può arrivare ad un incontro un po’ più tardi perché altrimenti non c’è ancora il drago, non troppo tardi perché altrimenti non c’è più la principessa (G.K.C). Come è accaduto per le cure domiciliari contro il virus che sono efficaci se iniziate subito, purtroppo  a lungo negate e fatte così in modo clandestino in Italia 

b) davanti alle controversie legali: la lotta e la fermezza di San Giorgio che sono trasmessi nella tradizione e nell’arte sono necessari per motivare e sostenere le fatiche quando bisogna opporsi al male subito. Resta da valutare, vista la difficoltà e l’inefficienza della macchina della giustizia  quale sia la strada migliore per lottare, per evitare in certi casi oltre al danno subito anche la beffa di dover pagare inutili spese processuali. Spesso la via migliore non è processuale ma piuttosto una via che, affrontando il drago, ne ridimensiona la potenza:  la comunicazione migliore, l’economia o la ricerca (ad esempio come ha mostrato  Elon Musk: cercare di essere più avanti di imprenditori che anche slealmente si limitano a copiare le sue idee)

Come  sostenere una difesa interiormente? Qualora si riesca a vedere la vittima innocente da salvare c’è  la consapevolezza di opporsi ad un sacrificio umano e riuscendo ad accogliere una comunicazione che ci libera da vincoli che bloccano l’umano rispettandone tuttavia l’ecologia e la sensibilità.

Salvatore Satta, il grande maestro del diritto fallimentare:  ci indica le sue risorse: la lettura attenta e appassionata dei libri, valida per giornata mondiale del libro(23 aprile 2023)

Nella presentazione al primo volume del Commentario al codice di procedura civile, anno 1959, Satta spiega «come ha studiato»  lo fa con queste parole:

«…Nessuno può pensare di avere una voce viva se non ha ascoltato le grandi voci morte, se non ha vissuto in comunione coi padri, se non ha ripercorso le loro vie, oserei affermare se non ha creduto più che nelle loro verità, nei loro errori. Al di fuori di questo, tutto è sterile dilettantismo. Personalmente aggiungo, ho trascorso coi libri gli anni più belli della mia vita, e se di una cosa mi dolgo è di non aver potuto, per pochezza di forze e per private vicende, abbracciare tutto il pensiero di quelli che mi hanno preceduto» (Salvatore Satta, primo volume del Commentario al codice di procedura civile, anno 1959 p. 155).

Capograssi dopo aver letto tutto lo scibile sulla materia ha scritto non molti  ma densissimi libri e alcune sue frasi  condensano la sua profondità esplorativa e forza evocativa: 

Noi troppo abbiamo creduto che ripetere parole e verità comuni fosse inutile. Abbiamo visto a cosa porta affidarsi ciecamente all’azione… Verità e giustizia sono la stessa cosa…Non tradirle a parole è un mettersi sulla strada di non tradirle nei fatti. È già per quanto è in noi un cominciare a trasformare la storia. Non sono gli Stati, siamo noi stessi che abbiamo la responsabilità della storia” (Giuseppe Capograssi. La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e il suo significato, nell’anniversario della sua scomparsa: il 23 aprile 1956)

https://giuseppecapograssi.files.wordpress.com/2012/12/la-dichiarazione-universale-dei-diritti-delluomo-e-il-suo-significato-giuseppe-capograssi1.pdf

5 Emozioni al cinema

Poi ci sono emozioni che possono arrivare oltre che dall’arte rinascimentale (con Raffaello e Leonardo) anche da  contemporanei spunti storici, cinematografici  e spirituali. Con simboli affascinanti, segni culturali che sono la nostra storia,  queste esperienze possono  rinforzare ed interiorizzare la difesa, ad esempio con le vicende della storia e della cavalleria:

http://www.agendagiusta.it/?s=Crociate

a partire dall’investitura del cavaliere fino a comprendere la sorgente  del richiamo:

68.Trovare la forza della difesa: con Raffaello e Le crociate

Anche l’ultimo film su Francesca Cabrini che esce in Italia a ottobre 2024 é particolarmente incisivo e commovente:

Video ulteriori:

Il tema della responsabilità dell’uomo  trova un supporto nella visione dell’invisibile oltre la morte da parte dei grandi santi come Veronica Giuliani (9 luglio). Purtroppo è stata  spesso  accantonata anche da chi dovrebbe occuparsene. Si dubita dell’esistenza di una dimensione trascendente mentre questa, stupidamente accantonata dalla modernità, ha anche ragionevoli spiegazioni (si veda la testimonianza di Carnelutti, Capograssi e un fenomeno storico che è il più importante indizio), si dubita su prospettive  di  sofferenza quando invece anche nella dimensione più immanente e quotidiana sono sperimentabili  Sussistono alcuni problemi  sull’eternità di certe situazioni ma Dante offre alle persone più attente anche spunti di soluzione

Si dirà che l’escatologia è propria solo della dimensione di fede. Senza dubbio le religioni pongono questa prospettiva in modo più chiaro  ma il problema del significato dell’esistenza, la questione antropologica si pone a tutti. Tutti vivono una dimensione di lotta (purgatorio: per Capograssi è anche un immanente regno del ” buon dolore”), di inferno quando si sperimenta dolore vivo,  rimpianto e rimorso, (peraltro in assoluto ingiustificati per la propria limitata visione),  di paradiso quando si giunge in alcuni momenti, limitati, ad una situazione di pienezza e di gioia. E l’intensità dei sentimenti e delle decisioni assunte sono tali da avere sicuramente  una rilevanza oltre la propria esistenza materiale…

Giorno: S.Giorgio, 23 aprile, il 23 aprile si ricorda anche la morte di Giuseppe Capograssi

9 luglio (S. Veronica Giuliani)

Stato: bozza da rivedere, specie ultima parte

Taggato , , , , , , ,