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157.La resistenza del leone di S.Marco. La sua giustizia

Tra naufragi,  l’interpretazione di Borges e la fede di Nolan

“Scegli di credere che le tue azioni hanno un significato” (in La chiave mancante per capire Christopher Nolan in Like stories of old https://www.youtube.com/watch?v=90m6Hb6_j20&t=960s )

(aggiornamento del  27 aprile 2023)

Sommario: 1.   S. Marco e Borges. 2. Una speranza 3. Approfondimenti: interpretazione di un testo e  di una spada

Il 25 aprile si ricorda San Marco Evangelista, autore di uno dei quattro Vangeli, patrono di Venezia. Una frase evocativa e suggestiva dello scrittore argentino J.L. Borges tratta dal suo Il Vangelo di Marco (link al racconto qui) può aiutare tutti a comprendere  la profondità e il significato attuale del messaggio che ci viene da S. Marco

“Gli venne in mente, inoltre che nel corso del tempo gli uomini hanno sempre ripetuto due storie: quella di un’imbarcazione sperduta alla ricerca di un’isola amata nei mari mediterranei, e quella di un dio che si fa crocifiggere sul Golgota”(J.L.Borges all’interno de il manoscritto di Brodie nel racconto“Il vangelo di Marco)

Secondo Borges nel corso della vita ogni uomo è in ricerca di una situazione che lui ritiene ideale. E nel corso di questa ricerca ci sono anche momenti di smarrimento, di tempesta e quindi di naufragio che fanno perdere la fiducia come è successo anche all’evangelista Marco.

2 Una speranza

Per superare queste situazioni occorre non perdere  la speranza nel futuro.

Nell’evangelista Marco che, secondo tradizione fa naufragio e perde la fiducia, resiste  la speranza e il suo futuro luminoso sarà confermato dal messaggero di Dio cioè  da un angelo che gli appare e gli fa ritrovare la pace dopo la tempesta

Qualcosa di analogo accade anche nell’episodio della tempesta sedata (Mc 4,35-41). Cristo sembra dormire ma, chiamato dagli apostoli, seda il vento e le acque. Jean Guitton, il grande filosofo del Novecento diceva al Presidente di Francia Mitterand che cercava di trovare una pace dentro l’inquietudine: ”cicatrici, naufragio…c’è tutta la vita in queste due parole… chi è che nella vita non ha fatto naufragio?”. Arriva la pace ma dopo la tempesta. Durante la tempesta   il credente potrebbe riflettere,  capire che in quel momento  è nella stessa scomoda posizione  di Cristo e quindi con la sua autorità di persona in trappola che resta lucida,  può agire per quanto possibile, e poi  restare aperto, nella speranza,  ad un intervento provvidenziale visto che il Dio cristiano, unico ma non solo, entra nella storia e coopera con gli uomini, l’incarnazione continua nella croce concreta, relazionale fatta anche da uno strano incrocio tra segni, relazioni e circostanze che dà giustizia come mostrano le più grandi opere d’arte.

Vediamo ora la seconda parte della frase di Borges:  la storia di un dio che si fa crocifiggere sul Golgota.

C’è la consapevolezza di un momento necessario di sofferenza e morte per dare testimonianza della verità. Come accade all’apostolo Marco che fu martirizzato. Lo stesso accade nel racconto di Borges: uno studente universitario, ospite del cugino in una tenuta agricola,  in sua assenza, legge il Vangelo di Marco ad alcuni  fattori. La lettura e le sue conseguenze saranno drammatiche per coloro che interpretano in modo brutale il Vangelo (qui un approfondimento che esamina con acutezza  questo fraintendimento)

Applicazioni: non ci sono situazioni perfette, zone di comfort durevoli. La fragile bellezza di Venezia, di Marco, delle loro storie è  sempre attaccata… ma il leone insegna qualcosa. La forza dello spirito amante e  guerriero di Marco, faticosamente tenuta nella giusta direzione, resisterà  nella storia.

Approfondimenti: Consiglio a tutti la lettura dell’affascinante e misterioso racconto di Borges, anche per ricordare le difficoltà e i rischi di comunicare un messaggio. Per i giuristi potrebbe essere l’occasione per comprendere come i tipi di interpretazione di un testo normativo, letterale e teleologica (in relazione al fine della norma) possano essere applicati anche ad un testo religioso (il Vangelo di Marco*) o letterario, e forse a molte altre situazioni chiedendoci sostanzialmente: quale è il fine vero per cui stiamo lavorando e vivendo? quale persona sto cercando di tutelare?

Sarà questo un modo importante per cercare di attuare quello che significa la spada nella zampa del leone che raffigura** l’apostolo: la spada è quella della giustizia

Qui uno straordinario approfondimento sul leone e i suoi simboli anche con il riferimento allo scrittore Saša Iskrič Smrekar:  http://www.francobellino.com/?p=3811

Il racconto di Borges nella frase sopra citata  interpreta e coglie la forza ricorrente di certe dinamiche nella storia: nella navigazione la ricerca di trovare e comunicare l’infinito, nella crocifissione  la persecuzione collettiva. Dinamiche di questo genere hanno attraversato le grandi dittature del Novecento (nazismo, fascismo, Cina, stalinismo e c’è stato qualche episodio di vendetta collettiva anche nella fase della liberazione nel 1945 in Italia).  Nelle sottili allusioni, nell’apertura al mistero, nel significato che possiamo cogliere anche per la nostra vita la violenza può non essere l’ultima parola.

Anche la violenza subita può essere concepita come componente di un sacrificio che ridà significato alla nostra vita: link.

E anche grandi giuristi come Calamandrei o Schmitt nella croce hanno trovato o un criterio o un rifugio

La memoria può aiutare: Cento anni fa esatti( in rapporto al 25 aprile 2023)  Giuseppe Capograssi scriveva dell’importanza della memoria, “vero tesoro dello spirito, vero e grande tesoro dell’anima, tesoro nel quale l’anima è più anima: ma insieme e intanto, continuo tormento dell’anima, poiché mostra, richiama all’anima la sua finitezza, la sua limitazione, la sua incompleta natura, e la sua necessità di compimento e di perfezione”(25.04. 1925). Da sola la memoria non basta. Per il compimento serve  altro, Giuseppe Capograssi  lo ripete costantemente,  lo constata anche il regista Christopher Nolan nei suoi film: si cerca la verità ma non basta… serve un altro cuore…: https://www.youtube.com/watch?v=90m6Hb6_j20&t=960s

Temi: grande letteratura, Borges, l’interpretazione decisiva

giorno: 25 aprile o quando si legge il Vangelo della tempesta sedata

Video: alcuni grandi registi come  Nolan interpretano la ricerca dell’uomo contemporaneo, tra ricerca di un ‘identità e di una verità oggettiva, anche nell’enigma di  Tenet. Nell’impossibilità di raggiungerle anche il grande regista sembra dire che serve un altro elemento, quello che ha caratterizzato la vita di Marco… Non si tratta  di aderire ad un relativismo quanto piuttosto di riconoscere che per aderire ad un minimo di verità e di vita, da interpretare in modo non violento, occorre un massimo di fede  che l’individuo, da solo, non si può dare. L’identità vera raggiunta, a tratti, sarà conseguente a questa ricerca. Il suo limite non metterà in discussione la fede ma ne rafforzerà il ruolo fondamentale. Sulla tensione tra elementi oggettivi e soggettivi si svolge anche il coinvolgente insegnamento tra identità e relazione  di uno dei grandi comunicatori contemporanei https://www.youtube.com/watch?v=Zu_00NYstYM&t=1703s  (anche contro la fantasia canaglia che rimpiange altri tempi in cui non eravamo contenti, forse meglio confidare nella luce sottile che può unire i puntini e che si vede del tutto solo dopo ma si può anche vivere, nella attesa fedele, con il cuore di Marco, un cuor di leone). Unendo i due pensieri tra Nolan ed Epicoco resta una fede fiducia, eroica dentro relazioni anche difficili. Una vera possibilità di liberazione

stato: bozza in revisione nel 2023

* in vari episodi delle Scritture una persona può diventare l’interprete decisivo di un altro episodio precedente incompreso ad alcuni depressi lettori. Come accade a Emmaus (Lc. 24,13-45) o all’eunuco illuminato dalle parole di Filippo (At.  8,26-40): in entrambi i casi la persecuzione collettiva viene riconosciuta difendendo la vittima, l’agnello di Dio.

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