Giuseppe Capograssi in una lettera a Giulia. Film e documentari in America illuminano il genio italiano femminile in America
L’uomo dona. La donna è un dono (Jean Guitton)
(Aggiornamento 8.03.2024) Spesso il ruolo della donna è stato poco valorizzato e riconosciuto. I riconoscimenti culturali non sono stati adeguati alla forza e sensibilità femminili. Anche in campo religioso la figura di Maria ha spesso assorbito quasi tutti i possibili apprezzamenti. Le azioni femminili sono spesso stati considerate, ingiustamente, come mero atto dovuto.
Nel carteggio tra il giurista Capograssi e la fidanzata Giulia Ravaglia si trova una significativa eccezione. La lettera straordinaria risale al 19 gennaio 1919 Per comprendere meglio la lettera occorre considerare che per Capograssi esiste una verità nella vita. Nell’esperienza giuridica la verità è il fondamento di ogni autorità. Nell’esperienza spirituale la verità si comunica sia attraverso l’insegnamento sia attraverso una relazione affettiva e pratica. Secondo Capograssi questa seconda via è percorsa mirabilmente dal genere femminile.
Capograssi elogia “la dolce femminilità che le cose dello spirito comprende nella loro essenza, e le attua precisamente nella vita vissuta.
Furono esse che ne diedero la versione umana, l’espressione pratica, tenera, ingenua, raccolta, profonda: la espressione di bontà che era la migliore maniera con cui la nuova dottrina potesse essere espressa”
Rapporti: Qui uno straordinario film che è l’elogio di chi soccorre senza violenza, la vicenda è storicamente avvenuta e ne è protagonista un uomo che agisce in modo materno, senza usare strumenti di violenza.
Consiglio di vedere il film, qui il trailer per le persone che non hanno il tempo:
Per lo ha già visto vuole approfondire i suoi significati è possibile in breve tempo riviverlo (attivando sottotitoli in inglese e poi, volendo, la traduzione):
Qui una recensione italiana in cui si sottolinea come il film prende il sopravvento sull’iniziale resistenza del regista Gibson ad immedesimarsi nel protagonista non violento:
La battaglia di Hacksaw Ridge, di Mel Gibson
Ma forse il recensore dimentica la forza della fede che accomuna Gibson e il protagonista del film e che un certo distacco del regista evidenzia la solitudine del protagonista e così può contribuire alla riuscita del film.
Applicazioni: riconoscere la grande funzione di colui o colei che trasmette un messaggio di speranza e imitarne l’atteggiamento materno o costruttivo che non si serve necessariamente di parole ma di gesti d’amore