Arte retorica, pittorica e genio nella difesa dell’Essenziale
“Sono forse io?” – “Tu l’hai detto” (Mt. 26,21 e 25)
Il Cenacolo di Leonardo è l’opera che meglio illustra alcune verità fondamentali:
1 l’incomprensione generale e il tradimento verso una vittima innocente che diventa, come ogni vittima, verità rivelata e centro della storia.
2 l’impossibile comportamento di questa vittima al centro del Cenacolo che continua ad amare cercando di indurre nei carnefici processi di liberazione trovando anche un modo geniale di star loro vicino.
La vittima si anima di uno Spirito “paraclito” nei due sensi del termine: uno spirito avvocato, “difensore” che difende la vittima e uno spirito “consolatore” che la sorregge. La vittima sembra usare anche la retorsio argumenti, uno stratagemma brillante (sottolineata da Schopenauer tra i modi per ottener ragione e che non è un argomento come quelli elencati da Chaim Perelmann, è l’uso diverso dell’argomento dell’altro) per un avvocato per affermare in questo caso la verità dell’attribuzione del tradimento.Le parole (“Rabbi sono forse io?”) di Giuda sembrano infatti ritorte dal destinatario della domanda contro il suo autore: “tu l’hai detto”… Lo stratagemma è ben al servizio della verità della innocenza della vittima che assume una posizione centrale e degna di ogni tutela. Ma la vittima del Cenacolo non solo afferma la verità umana, crea una nuova verità inimmaginabile nel suo atteggiamento e comportamento. Dentro un’esperienza violenta che si sta drammaticamente realizzando la vittima riesce a perdonarla e offrirla, anche nel rito, nel processo e nella pena capitale sulla croce. L’esperienza verbale sta per diventare offerta, rituale, esperienza giuridica subita di abuso del diritto in un processo ingiusto (di notte, senza garanzie), ma viene trasformata dall’interno con amore infinito. Non viene meno il male rivelato ma si possono aprire nuove possibilità per il bene che in modo sacrosanto difende, previene e sanziona. Ma quel volto cerca genialmente anche di indurre nei carnefici processi di liberazione trovando anche un modo geniale di star vicino(nel pane, nell’ostia, parola che vuole dire proprio vittima) sia alle vittime che ai carnefici. Leonardo lo mostra nello sguardo impossibile che riesce a ricomporre. Corpus Domini
Cosí anche l’opera d’arte di Leonardo svela la sua essenza indicata con precisione abbagliante da Cristina Campo: l’infinito nel finito
Applicazioni: essere consapevoli degli stratagemmi per difendere la verità e della possibilità di trasformare dall’interno l’esperienza giuridica. Con l”esempio e la comunione di una passione storicamente fondata, credibile:
http://www.agendagiusta.it/un-giurista-davanti-alla-sofferenza-grave-ed-alla-passione-di-cristo-situazioni-lontane-e-irrisolte/
Giustizia riparativa
Stato: bozza nascente e provvisoria
41. Contro la violenza e la malattia: l’impossibile sguardo