Verso la pienezza del tempo.
Questo tempo è fuori dai cardini. Maledetto destino, che proprio io sia nato per rimetterlo in sesto (Amleto, Shakespeare)
Questo film riflette il nostro tempo: il pericolo, il disorientamento nell’informazione eccessiva e contraddittoria, la fatica a respirare, riflessa anche nella mascherina del protagonista.
Il trailer è un capolavoro:
Dopo il ciclo di Batman, Interstellar Nolan mostra la sua profondità nel cogliere i grandi problemi: qui affronta il tempo che sembra sballato, anche dalla profondità in cui è analizzato dalla conoscenza digitale
Il film sembra avere un solo grande difetto. Sembra l’esecuzione di un complicato progetto impersonale tra passato e futuro. Il problema che hanno avvertito i critici è infatti la mancata di approfondimento psicologico dei personaggi e sembra rafforzare la desertificazione degli scenari. Gli scarni dialoghi riflettono questa aridità: “Viviamo in un mondo crepuscolare. Niente amici al tramonto”. Tutto viene proiettato sul piano del tempo e di queste azioni un po’ robotiche. Lo spettatore rischia di non essere coinvolto. Ma c’è un progetto vitale: bisogna impedire una rovina inarrestabile. E avvertendo il pericolo si anima la scena, c’è chi è pronto al suo sacrificio. Qualche studioso ha scritto di figure messianiche rilevando l’assenza di una nazionalità in capo al protagonista. E così, cercando, anche nel passato e nel futuro, la salvezza per l’umanità il film sostanzialmente si anima nel profondo
Riflettendo, tra Alfa e Omega, principio e fine che si svelano solo nelle ultime scene, cercando un momento di pienezza del tempo si ricerca la salvezza di ogni anima. Le anime dei due protagonisti il film le ritrova nell’amicizia operativa, anche nella Rivelazione di una verità che salva e perdona. Mancano molte anime. Nolan forse le cerca tra gli spettatori: anche la mia e la tua, chiamate a riflettere. Anche perché, per capire qualcosa, la visione al cinema, come negli altri film di Nolan, è solo la prima tappa di un percorso personale. Forse, come peraltro già in Interstellar, qualcuno dal futuro e dal passato ci viene incontro con amore. Forse una via per salvarci, anche in via cinematografica, è stata mostrata. In questo periodo si sta citando molto la canzone L’anno che verrà di Lucio Dalla i cui contenuti si allineano perfettamente con l’attuale situazione di emergenza. E mi sembra si possa bene accostare anche a questo enigmatico film. Dalla scriveva “Sarà 2 volte Natale” . Due volte natale è stato nel finale di Tenet per i due protagonisti le cui anime rinascono ritrovando l’amicizia vissuta prima solo in modo apparentemente unilaterale. La tenaglia temporale tra i sacrifici dei protagonisti diventa una rete di alleanza che illumina il loro presente. Così nel perdono implicito e nell’empatia finale tra i due protagonisti si ri-acquisisce la signoria sul tempo. Il presente ritrovato dai protagonisti contiene gli sviluppi del passato e lo sguardo dal futuro come in una Apocalisse, cioè come una Rivelazione, pericolo e resurrezione.”…sarà Pasqua tutto l’anno” cantava ancora Lucio Dalla. Chi sa troppo nel film dice al protagonista: “Devi guardare il mondo con occhi nuovi”. E quello che implica prima e durante il passaggio pasquale chiede che ci guardiamo tra noi negli occhi, pronti a darci una mano. Abbiamo tenuto nel 2020. Cercheremo ancora di tenere e di non temere nel 2021. Buon 2021
Applicazioni: nel lavoro non farsi sopraffare dalla desolazione. C’è una possibile resistenza: qui, ad esempio, nell’interpretazione: https://www.agendagiusta.it/la-resistenza-del-leone-di-marco/
o nella pazienza: https://www.agendagiusta.it/davanti-alle-tensioni-una-paziente-risorsa/
Stato: bozza iniziale.