Il contributo di Casa Surace, Renè Girard e Giuseppe Fornari
La più importante opera d’arte al mondo, il Cenacolo di Leonardo da Vinci, ha ancora molto da dire. Lo fa anche nelle sue narrazioni e manipolazioni successive .
Grazie ai video di Casa Surace, i produttori napoletani presenti su Youtube, superando l’impatto urtante iniziale che può lasciare disorientati, si può anche ridere davanti al Cenacolo constatando la forze che dominano la contemporaneità dove il mezzo è diventato un fine.
Con la stessa Casa Surace si può ridere anche per le nostre scelte del cibo, anche con le nostre intolleranze, ma riportare il video qui sarebbe ripetitivo e rischierebbe un effetto straniante… è facilmente rinvenibile nel web. Ma è da da vedere, a distanza di tempo da quello sopra sui media digitali, per apprezzare lo sforzo comico napoletano e l’interesse per certi argomenti**
Sembra che ci sia qui, citando questi video, una irriverente resa del sacro alla modernità. In realtà anche alla luce del finale i video di Casa Surace non sono così irriverenti, ci fanno riflettere realisticamente sulla forza oggi di certi attrazioni e interessi e su quanto abbia dovuto sopportare Cristo sin dall’ultima cena, prima della Passione, circondato da “uomini schivi e tardi”(Testori), preda di interessi anche validi ma che rischiano di diventare dominanti se non sono veramente al servizio della persona …
Si può ancora sorridere davanti al Cenacolo ricordando i lockdown del covid come riflessi in questa immagine che, come i precedenti video, manipola l’opera di Leonardo
Si potrebbe allora pensare anche così che il Cenacolo illustri cose del passato, generalizzando questa smobilitazione.
Ci si può scandalizzare davanti a queste manipolazioni che sembrano irriverenti. Tuttavia anche chi volesse approfondire la sua conoscenza sull’opera di Leonardo non troverà chi evidenzia il ruolo centrale del Cristo. Guide turistiche e intrattenitori ci parlano in genere di un tradimento che sta per avvenire da parte del solo Giuda (e non è l’unico: https://www.youtube.com/watch?v=0vY7OW3iN-E), delle reazioni degli apostoli, del menù. Mai nessuno ci invita a guardare lo sguardo del soggetto centrale. Lo ha fatto lo scrittore Dan Brown accusando tuttavia il Protagonista di alto tradimento, poi smentito sul piano storico, artistico e culturale dalla generalità degli esegeti e dai critici di Leonardo.
La sottolineatura più interessante viene dall’antropologo Renè Girard che non esamina il Cenacolo ma quanto ne segue: la Passione
39. La rivelazione ed il sostegno alle vittime nascoste nella Passione (n.1):
Vediamo cosa succede quando incontriamo il Cenacolo con lo sguardo di chi ha ci ha riflettuto per trentanni e ha scritto tre libri a riguardo: è il discepolo di Girard più stretto, Giuseppe Fornari. Il professore che insegna storia del pensiero filosofico, medievale e rinascimentale all’Università di Verona da vari anni ormai ha assunto una posizione autonoma, staccata dal suo maestro. Giuseppe Fornari con la sua passione per l’arte e la filosofia ci fa entrare nel mondo vero di Leonardo, e in quello di chi stava per venire tradito e abbandonato da tutti.
41. Contro la violenza e la malattia: l’impossibile sguardo
Al temine di questo excursus si può notare come le diverse narrazioni, anche comiche, sono convergenti. Il Protagonista va incontro a tutti sia per il digitale, sia per le intolleranze, sia nell’arte, nella filosofia, nell’antropologia, nella religione, sia davanti alla malattia attuale:
11 Il giurista e il mondo davanti alla sofferenza: la Passione può ancora aiutare?
Il quadro antropologico dei racconti evangelici ripresi da Leonardo è eccezionale, rivelatore: il Cristo che si offre per tutti e nell’amore capovolge il “tutti contro uno” della violenza. Diventa L’Uno per tutti.
E ne è stata descritta meglio la dinamica: “Facendo del pane il suo corpo e del vino il suo sangue, Cristo anticipa la sua morte, l’accetta nel suo intimo e la trasforma in un’azione d’amore. Quello che dall’esterno è violenza brutale – la crocifissione – dall’interno diventa un atto di amore che si dona totalmente”(Benedetto XVI, Colonia 2005 GMG). Accade quella che Benedetto XVI chiama la rivoluzione di Dio: Cristo porta l’amore dentro la violenza umana che sta per abbattersi contro di lui. E Benedetto XVI la descrive, per i suoi effetti, “una fissione nucleare, portata nel più intimo dell’essere…”
Per questo concentrato di energia, che è perdono, al centro dell’affresco di Leonardo, si racconta che la Passione non finisce nella morte.
I gesti che si compiono nel Cenacolo sono straordinari, primi, unici. Ma non vengono mai spiegati e raramente condivisi, per questo è facile anche, per certi aspetti, prenderli in giro. Ma alla fine sono questi gesti, anche immessi in una dinamica comica, a far emergere il dramma umano, le sue dipendenze, per cui emerge una dinamica umana che chiede salvezza.
“Tutto quello che si innalza converge” scriveva Flannery O’Connor
E senza fretta speriamo che, ancor meglio, tutto quello che benevolmente converge, anche nel riso, nel sorriso, nella emozione e nella commozione, intorno a quella tavola ci innalzi. Non solo sulla croce…
Stato del post: bozza, da rivedere e assestare perché sono eventi di una portata incalcolabile che hanno creato la storia, analizzabili sotto vari aspetti: antropologico, artistico, religioso. E continuano a sviluppare un significato che è un resistente, incalcolabile ma apprezzabile presente
* Alla fine il protagonista del video di Casa Surace sulle intolleranze nel risorgere sembra risolvere il problema del cibo in un grande finale che non anticipo. Qualcosa di simile è accaduto con una app:
https://www.cartaidentitalimentare.com
Un amico, un giovane imprenditore dell’alimentazione digitale, con questa app ci ha aiutato, ci è venuto incontro per aiutarci a scegliere il nostro piatto al ristorante, tenendo conto delle intolleranze, senza avere cattive sorprese. Come il Protagonista del finale nei video alimentare di Casa Surace anche l’imprenditore riesce ad andare incontro alle esigenze alimentari di tutti, proprio con una app gratuita
Ho citato questo caso aziendale per riflettere: le persone con la carta di identità alimentare digitale utilmente possono organizzare la propria alimentazione al ristorante , fissando intolleranze e preferenze; le persone in generale hanno bisogno anche di una carta di identità spirituale che individui le sorgenti e le radici della loro persona? Può aiutare ma forse è meglio una persona, una relazione significativa, e nella tradizione c’è la figura del direttore spirituale…