per conquistare l’essenziale, con Yves Klein e George Clooney
Luke Skywalker: Tu vuoi l’impossibile! [Yoda riesce a tirare fuori la navetta] Non posso crederci!
Yoda: Ecco perché hai fallito.
(dal film Guerre Stellari – L’Impero colpisce ancora)
(agg. 22.05.2024) Un’altra santa a cui guardare nelle difficoltà è Santa Rita. Vale per i giuristi ( che hanno comunque un loro santo patrono) ma non solo.
Si richiama spesso, anche tra gli avvocati, S.Rita. Lo si fa con una certa ironia, davanti a cause impossibili, quelle di cui sarebbe bene valutare bene prima se assumere una forma di patrocinio, se ha una qualche utilità (da evidenziare e probabilmente da rifiutare per evitare rischi di essere citati in giudizio) e i rischi sono molto bassi (da valutare il tempo che, comunque che per essere ben speso, deve almeno essere sovrastato dai alti valori in gioco, non solo patrimoniali). S. Rita è in effetti la santa delle cause impossibili o perse anche se, in genere, il senso dell’appellativo è meno giudiziario e più spirituale. Su cosa voglia dire spirituale si ha in genere le idee, confuse, S. Rita ne evidenzia aspetti importanti, la carità ed il rifiuto della vendetta. Precisamente si parla della santa dei casi impossibili in quanto ha curato gli appestati senza venirne contagiata. Qui il link del monastero.
La Santa umbra (moglie, madre e suora) ha vari spunti importanti, anche per i giuristi, al di là della fede, dentro la giustizia. Si racconta che Rita, dopo aver subito l’assassinio del marito, considerò più importante per i figli la salvezza dell’anima che del corpo esprimendo il desiderio che loro morissero piuttosto che si macchiassero di un peccato (la vendetta) che le sembrava irreversibile nei suoi effetti. Questo può sembrare urtante e politicamente scorretto. Eppure anche molti comunicatori oggi come il giurista e psicoterapeuta Scardovelli, come lo scrittore Marco Guzzi, a prescindere dalla fede, ritengono determinante la prevalenza dell’anima sull’ego. Appare problematico definire l’anima ma in genere la si collega al buon desiderio che anima e cerca di dare un contributo al mondo, senza offenderlo. Questo è in conformità ai due principi del giurista Ulpiano: Honeste vivere e neminem ledere.
Santa Rita è particolarmente interessante, sul piano dell’esempio, nel suo ruolo di pacificatrice tra fazioni rivali. Questo dovrebbe essere il ruolo odierno dei migliori avvocati nell’ottica di una giustizia preventiva (cfr tra gli avvocati che hanno scritto sul tema l’avv. Marco Bernabè del foro di Vicenza) e di una giustizia dialogica (cfr. l’avv. Federico Reggio del foro di Verona). Questo ruolo importante è stato magistralmente sottolineato da Agostino. Purtroppo in un clima esasperato da velocità, fluidità e assenza di verità e punti fermi fermare i conflitti è molto difficile
Bisognerebbe disinnescare le bombe prima, allora è più facile. Ma anche quando è iniziata la guerra, si può, riconoscendo le ragioni di ognuno, cercare, operativamente, le vie di una pace impossibile.
Uno dei migliori film del 1997 (thriller d’avventura) ha questo stesso nome: The Peacemaker con George Clooney e Nicole Kidman. E in una scena fondamentale mentre i protagonisti cercano di disinnescare una bomba è centrale, sullo sfondo, il crocefisso https://www.youtube.com/watch?v=d5jxXkpstv4
All’inizio e al minuto 1 e 35
Si dirà che è solo sapiente sceneggiatura, peraltro ottenuta al computer. Ma la migliore antropologia a cavallo tra secondo e terzo millennio ci ricorda come la croce con la sua rivelazione della violenza umana può aiutare a disinnescarla, anche nell’inconsapevolezza di chi ne è portavoce e portacroce.
Scrive Francesco Carnelutti: “Il giudice alto sul suo stallo, guarda colui che deve giudicare da lontano. L’avvocato, collocato in basso, accanto a lui, lo guarda da vicino. Né si può stare vicino ad uno sciagurato, senza vivere, molto o poco, la sua sciagura… “( in Vita di avvocato). Ma neanche il solo abbracciare la croce basta. Scrive ancora Carnelutti: “All’avvocatura io debbo la sfiducia nel giudizio, o la sfiducia nel diritto… insomma la sfiducia nel pensiero… ma insieme la fiducia nell’amore” (Francesco Carnelutti in Vita di avvocato). Questo implica in concreto quella grande capacità di attenzione mostrata da Clooney e Kidman in The peacemaker.
Questa prudenza e attenzione è quello che sembra necessario per fermare la guerra in Ucraina del 2022 e anche nel 2023-4.
Il crocifisso abbracciato con amore è colonna fondamentale della vita di Rita. Ma lo è anche per un giurista non credente che ha preso atto della sua rilevanza nel giudizio, per evitare che sia condannata una vittima innocente: Piero Calamandrei. Ci può essere per il giurista, nella croce, la grazia di vedere e difendere la vittima. Interessante che nella statua di Rita (visibile ad Arzignano (VI) la croce viene prima della bellezza del suo volto. Per il politici e per tutti si prospetta la volontà di disinnescare le bombe e, anche in questo modo, prendendo atto della forza del male, operando piccoli passi possibili(Chiara Corbella), tenendo conto dello scacchiere strategico e degli spiragli diplomatici, agire in senso contrario e credere nell’amore. Come accadde durante la crisi di Cuba, qui nel link, alla fine
Il cinema ci ricorda i pericoli del conflitto nucleare:
https://www.youtube.com/watch?v=3mAOqapKyC0 https://www.youtube.com/watch?v=3mAOqapKyC0.
La Tradizione religiosa prova a resistere e offre la possibilità di dare un annuncio che rompa con l’immanente lotta generata dalla ricerca ossessiva del piacere, nell’invidia e rivalità. La memoria di Rita nel 2023 ricorre il giorno dopo l’Ascensione, lei ne mostra l’esperienza possibile con l’accettazione della croce. Rita mostra le vie difficili della pace, quelle che portano alla bellezza della sua rosa, un prodigio trascendente, un segno per tutti per aspirare a quanto sa rifiorire anche nell’inverno e ad un profumo nei secoli che ha una forza più intensa delle sue spine. Nel 2024 la memoria di Rita segue quella della Pentecoste che coincide con quella del S. Protettore degli avvocati, Ivo di Bretagna. Il 21 maggio si ricorda invece S. Bernardino da Siena con il suo cristiano realismo pratico, anche sul silenzio.
Giuseppe Capograssi ricorda la difficoltà della missione di Rita: “è più facile fare la guerra che fare la pace…”( 3.II.1923) e ma anche che ne vale la pena: “Pace è proprio il sogno dell’uomo…”(21.12.1923). ” Due pensieri a Giulia nel giorno anche del suo onomastico..
Yves Klein è uno dei più grandi artisti contemporanei, inventore del blu Klein aveva chiesto una grazia a S.Rita. La ricevette e pensò di ricambiare con una scultura:
http://blogs.walkerart.org/visualarts/2011/01/27/yves-klein-and-the-patron-saint-of-lost-causes/
Addirittura Klein ha scritto una preghiera a S.Rita: http://robedachiodi.associazionetestori.it/wp-content/uploads/2009/07/klein1.jpg
Ha dedicato un trittico anche alla Trinità
Stato del post: bozza
giorni: 22 maggio e quelli delle cause impossibili, anche nel 2022 e 2023 per la pace in Ucraina e in altre zone del mondo dilaniate dalla guerra, 11 agosto (S. Domenico di Guznam, omaggio al notaio Domenico Angeli che ha rafforzato la documentazione storica su S. Rita, sotto)
per approfondimenti: qui grazie ad Andrea Lonardo
Grazie… per tutto l’aiuto che mi hai dato, infinitamente grazie… aiutami nella mia arte… ti prego perché nella mia arte, nonostante me, tutto sia di grande bellezza (Yves Kein).
Dopo aver letto l’introduzione al volume La santa degli impossibili Rita da Cascia tra devozione e arte contemporanea di Lucetta Scaraffia mi era venuto il dubbio se, contrariamente a quanto affermato nel sito ufficiale delle monache agostiniane, santa Rita sia effettivamente esistita o sia il condensato di varie vicende devozionali locali. Da una ricerca sul web e dopo aver consultato alcuni esperti ho potuto constatare che invece ci sono una serie di forti indizi praticamente contemporanei: l’iscrizione e le immagini dipinte sulla “cassa solenne” (datata 1457), il Codex miraculorum (elenco di miracoli registrato dai notai su richiesta del comune di Cascia, preceduto da una breve biografia scritta dal notaio Domenico Angeli, anch’essa del 1457), e una tela a sei scomparti con episodi della vita (1480 circa). Poi i processi in cui è stata esaminata la sua vita erano particolarmente accurati. Rita è quindi vicenda storica ed un modo esemplare in cui il mondo femminile si può interfacciare alla figura di Cristo: nel perdono ed in una vita spirituale capace di relazioni nell’amore fino al sacrificio si possono rianimare sia una vita matrimoniale che monacale altrimenti arida. S. Rita ha potuto trasmettere nella sua storia l’ideale e lo spirito cristiano cristiano rendendolo più vicino e tangibile. Peraltro nella mia vita e in quella di alcuni/e amici/che ci sono stati segnali che affermano la presenza e l’efficacia della santa.
Il 22 maggio